Come un assegno di vedovanza può cambiare la vita più di una vincita alla lotteria

Quando una persona viene a mancare, il coniuge superstite ha diritto a ricevere un assegno di reversibilità. Oltre a questa prestazione, molto conosciuta e diffusa, lo Stato offre anche un ulteriore sostegno economico: l’assegno di vedovanza. Si tratta di una maggiorazione dell’assegno di reversibilità, ma come si può ottenere? Esistono specifici requisiti da rispettare.

Assegno di vedovanza: che cos’è?

L’assegno di vedovanza è un contributo economico aggiuntivo destinato a chi già percepisce la pensione di reversibilità e, oltre ad essere vedovo o vedova, è riconosciuto invalido civile al 100%. È importante sapere che, alla morte di una persona, i suoi eredi possono ricevere un assegno mensile, la cui entità dipende dalla situazione contributiva del defunto.

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La pensione di reversibilità viene riconosciuta se il defunto era già titolare di una pensione diretta al momento del decesso. Esiste poi la pensione indiretta, che spetta se la persona scomparsa non era ancora in pensione, ma aveva maturato determinati requisiti contributivi. Infine, c’è l’indennità per morte, prevista quando il defunto non aveva ancora raggiunto i requisiti per la pensione indiretta.

Se il coniuge superstite, oltre ad essere vedovo, si trova in condizioni di salute gravemente compromesse, può accedere all’assegno di vedovanza. Questa prestazione rappresenta una maggiorazione del 100% per chi è riconosciuto invalido civile, offrendo così un sostegno economico aggiuntivo a chi si trova in una situazione di particolare fragilità.

A chi spetta?

Per poter beneficiare dell’assegno di vedovanza è necessario soddisfare precisi requisiti. Innanzitutto, occorre essere il coniuge superstite di un lavoratore dipendente, sia pubblico che privato, oppure di un lavoratore autonomo iscritto alla Gestione Separata, come ad esempio un collaboratore coordinato e continuativo.

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Inoltre, è indispensabile percepire la pensione di reversibilità oppure essere riconosciuti invalidi civili al 100%. In quest’ultimo caso, occorre che sia stata accertata l’inabilità totale al lavoro, oppure che si sia titolari di indennità di accompagnamento o di altre prestazioni legate all’invalidità. Solo in presenza di questi requisiti è possibile ottenere l’assegno di vedovanza.

È importante sottolineare che l’assegno di vedovanza non spetta ai coniugi superstiti che ricevono la pensione di reversibilità dalla gestione speciale dei lavoratori autonomi. In queste situazioni, la richiesta di questo beneficio viene sistematicamente respinta.

Come si richiede l’assegno di vedovanza?

La domanda per l’assegno di vedovanza deve essere presentata all’INPS, che provvederà a ricalcolare l’importo della pensione spettante. È possibile richiedere questa maggiorazione anche successivamente, tramite la domanda di ricostituzione della pensione. Si tratta di una procedura gestita interamente dall’INPS.

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La richiesta può essere inoltrata online attraverso il sito dell’INPS, utilizzando le credenziali SPID, CIE o CNS. In alternativa, è possibile contattare il call center INPS da telefono fisso o mobile, oppure rivolgersi a un patronato, affidandosi così all’assistenza di un esperto del settore.

La domanda può essere presentata anche a distanza di tempo dal decesso del coniuge, ma è previsto un limite massimo di cinque anni. In caso di riconoscimento, si possono ottenere gli arretrati fino a un massimo di 3.000 euro e comunque per un periodo non superiore a cinque anni. Superato questo termine, non sarà più possibile richiedere gli arretrati.

Come avviene l’erogazione?

Dopo l’accoglimento della domanda, l’importo dell’assegno di vedovanza viene corrisposto insieme alla pensione di reversibilità. Tuttavia, le modalità di erogazione possono variare in base alla situazione del beneficiario: se si tratta di un lavoratore dipendente o di un pensionato, le procedure possono essere differenti.

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Nel caso di un lavoratore dipendente ancora in attività, l’importo viene inserito direttamente nella busta paga dal datore di lavoro, che successivamente richiederà il rimborso all’INPS. Se invece il beneficiario è già pensionato, l’assegno di vedovanza viene erogato direttamente dall’INPS, insieme alla pensione mensile spettante.

In definitiva, l’assegno di vedovanza rappresenta un sostegno economico importante per chi si trova in condizioni di particolare bisogno. È fondamentale conoscere i requisiti richiesti e seguire correttamente la procedura per non perdere questa opportunità di aiuto.

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