Finta fattura medica: ecco la truffa all’assicurazione smascherata da un dettaglio incredibile

Ogni volta che acquisti un bene o un servizio, ti sottoponi a un esame medico strumentale o vieni visitato da un medico, hai il diritto di ricevere una fattura che attesti l’avvenuto pagamento. Questo documento, oltre a essere una garanzia per il paziente, può talvolta essere utilizzato in modo illecito per organizzare truffe ai danni delle compagnie assicurative: un esempio concreto viene illustrato di seguito.

La fattura medica: che cos’è?

La fattura medica è un documento fiscale ufficiale emesso dal professionista sanitario, che può essere un medico, uno psicologo, un dentista, un fisioterapista o altre figure del settore. Come per ogni altra tipologia di fattura, anche quella medica certifica l’avvenuto pagamento di una prestazione sanitaria.

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In sostanza, la fattura serve a documentare in modo formale e riconosciuto l’erogazione del servizio richiesto, specificando nel dettaglio la prestazione effettuata, l’importo dovuto, la percentuale di tassazione applicata, oltre ai dati identificativi sia del paziente che del professionista che ha eseguito la visita.

La fattura non è facoltativa, ma rappresenta un vero e proprio obbligo previsto dalla normativa vigente per tutte le prestazioni sanitarie a pagamento. Grazie a questo documento, il paziente può detrarre una parte della spesa nella dichiarazione dei redditi e può anche richiedere un rimborso assicurativo, qualora abbia sottoscritto una polizza sanitaria.

La fattura medica: quando è compilata correttamente?

Come già accennato, la fattura medica, al pari di qualsiasi altro documento fiscale, deve contenere alcune informazioni essenziali senza le quali potrebbe risultare non valida o incompleta, rendendo necessaria una rettifica o una nuova emissione. Quali sono questi dati fondamentali? Eccoli elencati di seguito.

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Generalmente, nella parte superiore della fattura sono riportati i dati anagrafici del paziente sottoposto alla prestazione sanitaria (nome, cognome, indirizzo, codice fiscale) e quelli del medico che ha effettuato la prestazione, inclusa la partita IVA. Successivamente, viene inserita la descrizione dettagliata della prestazione sanitaria eseguita.

Alcuni esempi possono essere: visita specialistica, seduta di psicoterapia individuale, trattamento fisioterapico, esame diagnostico e così via. Nell’apposita sezione, vengono poi indicati l’importo al netto delle imposte, l’importo totale comprensivo della tassazione prevista (con eventuali esenzioni, se applicabili) e la modalità di pagamento utilizzata.

Scopri la truffa delle fatture mediche che sarebbe stata smascherata!

Negli ultimi anni sono emersi diversi casi di truffe ai danni delle compagnie assicurative, portati alla luce grazie alla collaborazione tra le stesse assicurazioni, che hanno individuato anomalie sospette, e le forze dell’ordine incaricate di vigilare sulla regolarità delle operazioni, sia in ambito sanitario che in altri settori.

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Ma come si innesca solitamente il meccanismo che porta la compagnia assicurativa a segnalare anomalie agli organi di controllo? Tutto parte dalla presentazione di fatture molto simili tra loro da parte dei clienti, caratterizzate da numerazioni sospette, tempi di emissione ravvicinati o descrizioni delle prestazioni poco plausibili.

In alcune circostanze, come sarebbe accaduto recentemente, alcuni assicurati avrebbero creato false fatture mediche utilizzando i dati di professionisti realmente esistenti, ma ignari del raggiro, per prestazioni mai effettuate, con l’obiettivo di ottenere rimborsi assicurativi illeciti e trarne un profitto personale.

Qual è stato il dettaglio che avrebbe smascherato la truffa?

Dopo aver rilevato sospetti e anomalie, la compagnia assicurativa coinvolta nella truffa ha avviato indagini approfondite, durante le quali le autorità di controllo avrebbero individuato un particolare dettaglio che ha permesso di smascherare senza ombra di dubbio il sistema fraudolento. Di quale dettaglio si tratta? Dell’orario indicato per le prestazioni.

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In molte delle fatture presentate, infatti, sarebbe stato riportato un orario improbabile per l’effettuazione della prestazione sanitaria, come orari notturni o giorni festivi, in cui normalmente i medici non lavorano. Questo errore grossolano commesso dai truffatori avrebbe consentito di individuare la produzione di fatture false!

Questo particolare avrebbe poi fatto scattare ulteriori controlli incrociati da parte delle autorità competenti, portando alla luce il sofisticato meccanismo della truffa: le fatture risultavano riferite a prestazioni mai avvenute e sarebbero state create ad arte tramite un software di fotoritocco, sfruttando i dati presenti in fatture autentiche.

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