In Italia, numerose regioni evidenziano criticità significative riguardo al supporto fornito dallo Stato, un elemento fondamentale che rappresenta l’effettivo aiuto garantito in seguito a segnalazioni nell’ambito dell’assistenza domiciliare. Si registra un incremento costante delle segnalazioni, alcune delle quali risultano particolarmente insolite, distribuite in modo eterogeneo su tutto il territorio nazionale. Ma cosa si intende esattamente per segnalazione e quale valore assumono in questo contesto?
Assistenza domiciliare
Con il termine assistenza domiciliare si fa riferimento a un insieme di interventi e servizi, erogati sia a livello comunale che regionale, che rappresentano una delle espressioni concrete dell’impegno dello Stato italiano nel sostenere persone anziane o gravemente disabili. Negli ultimi anni, in alcune regioni, il numero delle segnalazioni relative a richieste di assistenza domiciliare è aumentato sensibilmente, inserendosi in un sistema complesso e articolato che fa parte di un quadro più ampio di politiche sociali e sanitarie.

L’assistenza domiciliare rientra infatti nei cosiddetti LEA, i Livelli Essenziali di Assistenza sociosanitaria, che comprendono anche questo tipo di supporto. Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da profondi cambiamenti, in parte imposti dall’emergenza Covid-19, che ha reso necessaria una riorganizzazione dei servizi e, successivamente, da un significativo aumento degli investimenti pubblici, con l’obiettivo di rafforzare e potenziare i servizi essenziali di assistenza.
Un ruolo centrale è stato svolto dal PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che ha destinato una parte consistente dei fondi proprio al miglioramento del sistema sanitario nazionale. La pandemia ha infatti messo in luce molteplici criticità , tra cui la gestione poco trasparente delle risorse e le carenze strutturali del servizio sanitario, evidenziando la necessità di interventi urgenti e mirati.
Risorse aggiuntive ma…
L’incremento delle risorse ha avuto un impatto significativo, ma in alcune regioni la domanda di assistenza domiciliare, soprattutto per la fascia di popolazione over 70, è cresciuta in modo esponenziale. In particolare, regioni come Toscana, Veneto ed Emilia Romagna hanno registrato un quasi raddoppio delle richieste rispetto a cinque anni fa, segno di una crescente necessità di supporto.

Nonostante l’aumento dei casi sia evidente, la distribuzione non è uniforme su tutto il territorio nazionale. L’invecchiamento progressivo della popolazione, particolarmente accentuato nei piccoli centri e nelle aree rurali, rende la gestione dell’assistenza ancora più complessa. Queste realtà , caratterizzate da una popolazione mediamente più anziana, risultano maggiormente esposte a situazioni di emergenza e necessitano di interventi tempestivi e mirati.
L’Italia si distingue a livello europeo per l’elevata età media della popolazione, un risultato positivo legato al miglioramento delle condizioni di salute e della qualità della vita. Tuttavia, questo dato si scontra con una crescita demografica ormai stagnante, se non addirittura in decrescita, creando ulteriori sfide per il sistema di assistenza.
Le conseguenze della mancata assistenza domiciliare
In alcune città e regioni, le difficoltà legate alla carenza o all’assenza di servizi di assistenza domiciliare sono particolarmente accentuate, tanto da gravare pesantemente sulle famiglie dei soggetti più fragili. Nonostante l’aumento delle risorse, che non può essere considerato illimitato, molte famiglie lamentano lentezze burocratiche o addirittura l’assenza totale di servizi adeguati.

Con una popolazione sempre più anziana, è facile prevedere un incremento della domanda di assistenza medica e di controlli periodici, così come la necessità di interventi tempestivi in caso di incidenti domestici. Se nelle grandi città la situazione appare ancora relativamente gestibile, sono i piccoli comuni e le frazioni a soffrire maggiormente, sia per la scarsità di risorse che per la difficoltà di accesso ai servizi.
Questa criticità si accentua nelle zone più periferiche e distanti dai principali centri urbani, dove la differenza tra le grandi città e le piccole realtà si fa ancora più marcata. Secondo i dati disponibili, nelle frazioni gli interventi di assistenza domiciliare per emergenze e primo soccorso risultano essere circa il 60% più tempestivi rispetto alla media nazionale, a testimonianza di una maggiore urgenza e frequenza di richieste.
Il futuro
Prevedere gli sviluppi futuri è complesso, ma il trend delle richieste di assistenza domiciliare è in costante crescita, confermando che non si tratta solo di una percezione, ma di un fenomeno reale e documentato. Le risorse, seppur in aumento, non risultano ancora sufficienti a coprire tutte le necessità , soprattutto per quanto riguarda la differenza tra interventi urgenti e assistenza continuativa, che rimane una delle principali sfide per le amministrazioni locali e regionali.

Dai dati raccolti negli ultimi due anni emerge in particolare una carenza di apparecchiature mediche moderne e di strumenti che facilitino l’accesso alle abitazioni più datate, come ad esempio la mancanza di dispositivi per agevolare la mobilità di chi ha difficoltà motorie. Il problema delle barriere architettoniche, infatti, persiste in molte realtà urbane e rurali, rappresentando un ostacolo concreto all’efficacia dell’assistenza domiciliare.
Tra gli aspetti positivi si segnala un aumento degli investimenti privati da parte di aziende specializzate nell’assistenza agli anziani. Tuttavia, questi servizi risultano concentrati prevalentemente nei centri urbani con almeno 20.000 abitanti, dove sono stati creati nuovi hub medici all’avanguardia, lasciando ancora scoperti molti piccoli comuni e aree periferiche.