Pasqua, il WWF lancia l’allarme sul consumo di pesce: ecco le raccomandazioni per il 2024

Il WWF, da sempre in prima linea nella tutela della biodiversità, si impegna a proteggere e sensibilizzare l’opinione pubblica sulle specie animali in pericolo, includendo ovviamente anche quelle ittiche. Durante le festività pasquali, il pesce è spesso protagonista sulle nostre tavole, ma quali sono oggi le raccomandazioni di questa autorevole organizzazione per un consumo responsabile e sostenibile delle risorse marine?

Sostenibilità a tavola

La sostenibilità delle specie ittiche inizia dalla pesca e si completa con le scelte che facciamo a tavola. Gli aggiornamenti forniti dal WWF considerano attentamente tutti i fattori che possono contribuire al rischio di estinzione di una specie, sottolineando l’importanza di informarsi e agire con consapevolezza. Un esempio emblematico è quello dell’anguilla, ormai fortemente minacciata.

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La provenienza e il metodo di pesca possono incidere notevolmente sulla sostenibilità del pesce che portiamo in tavola. Il WWF segnala che le acciughe, spesso protagoniste di numerose ricette, possono essere consumate senza rischi solo se provengono dal Mediterraneo o, ancor meglio, dall’Atlantico nord-orientale, dove le popolazioni sono più abbondanti.

Così come avviene per i prodotti agricoli, anche per il pesce è sempre preferibile scegliere prodotti locali, riducendo l’impatto ambientale dei trasporti. Tuttavia, anche le specie più comuni come il merluzzo, molto apprezzato e diffuso, devono essere consumate con attenzione: la sostenibilità richiede il rispetto di rigorosi limiti di pesca per evitare il depauperamento degli stock.

I consigli del WWF

I pescatori rappresentano il primo anello della catena della sostenibilità, ma anche i consumatori hanno un ruolo fondamentale: è importante adottare un consumo moderato e informato, privilegiando le specie meno a rischio indicate dal WWF sul proprio sito ufficiale.

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Le certificazioni ecologiche, come MSC per la pesca sostenibile e ASC per l’acquacoltura responsabile, non solo garantiscono una maggiore salubrità del prodotto, ma contribuiscono anche alla tutela delle risorse marine. Ad esempio, il salmone è un pesce molto apprezzato: il WWF consiglia di preferire quello selvaggio dell’Alaska rispetto a quello di allevamento cileno, ma anche il salmone allevato in acquacoltura certificata rappresenta una valida alternativa.

I bastoncini di pesce, spesso scelti per l’alimentazione dei più piccoli grazie al loro apporto di Omega 3, dovrebbero essere a base di pangasio oppure provenire da pesci certificati e biologici, con i marchi MSC o ASC che ne attestano la provenienza sostenibile.

Il tonno da evitare

Il tonno, versatile e apprezzato in molte preparazioni – dai primi piatti al sushi – è una delle specie più a rischio secondo il WWF. È preferibile scegliere tonno pescato a mano piuttosto che quello catturato con reti industriali, ed è consigliato evitare il tonno proveniente da allevamenti intensivi.

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Quando si consuma una scatoletta di tonno pinna gialla, spesso si tratta di una specie tropicale pescata nel Pacifico occidentale. Tuttavia, la pesca di questa specie nell’Oceano Indiano non è considerata sostenibile dal WWF. Leggere attentamente l’etichetta è quindi fondamentale per compiere scelte consapevoli e responsabili.

I gamberi, pur essendo molto apprezzati e spesso più costosi del tonno, richiedono ancora maggiore attenzione: la certificazione biologica è quasi imprescindibile, soprattutto quando si mangia fuori casa. L’utilizzo di reti a strascico, infatti, può arrecare gravi danni agli ecosistemi marini.

Le reti fanno male al mare

Le reti a strascico, impiegate per la cattura di specie come rane pescatrici, sogliole o platesse, non si limitano a prelevare i pesci desiderati, ma possono provocare danni ingenti agli habitat marini, distruggendo fondali e barriere coralline e catturando accidentalmente specie vulnerabili.

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I grandi predatori marini, come il pesce spada, il salmone e il tonno, sono spesso considerati prelibatezze, ma il WWF invita a limitarne il consumo: la loro presenza è fondamentale per l’equilibrio degli ecosistemi marini. Per questo motivo, è preferibile orientarsi verso specie di piccola taglia, meno a rischio e più sostenibili.

Ostriche, vongole e cozze di allevamento rappresentano una scelta responsabile, poiché crescono in ambienti controllati e non richiedono l’uso di reti dannose. Al contrario, alcune specie meno conosciute, come il pesce coniglio, possono essere scoperte e valorizzate in cucina, offrendo nuove esperienze gastronomiche senza compromettere l’ambiente. Scegliere prodotti sostenibili e gustosi è sempre la combinazione vincente.

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